Mangiare non è un atto automatico, come ad esempio il battito del cuore. Mangiare è un comportamento consapevole, e questa è una buona notizia perché puoi decidere se farlo o meno. Ma se stai leggendo questo articolo immagino che tu possa aver sperimentato più volte il fatto di mangiare in modo automatico, senza averlo consapevolmente deciso.
Chi si abbuffa non lo fa soltanto per una “gratificazione compensatoria”. In realtà, dietro a questo comportamento, si nascondono situazioni e stati d’animo molto differenti tra loro.
È solo una piccola panoramica delle possibili situazioni che ti possono spingere a mangiare troppo fino ad abbuffarti. Ed ogni storia è a sé. Il cibo diventa il catalizzatore del disagio che vivi, un aiuto per rendere più sopportabile quello che non riesci a sopportare.
Non è facile riuscire da soli a scoprire cosa c’è alla base dell’iperalimentazione e l’aiuto di un professionista molte volte è necessario, ma se in questo momento non puoi o non hai voglia di chiedere aiuto puoi provare a riflettere sulla situazione che vivi.
Rispondi a queste domande, impiegaci anche più giorni ma prova a rispondere con sincerità. Entrare profondamente in contatto con se stessi può generare sofferenza. Ne dobbiamo tenere conto. Ma ascoltarci è alla base di ogni cambiamento. Qualsiasi cosa scoprirai, comincia a convincerti che mangiare troppo non è l’unica soluzione per affrontare quella difficoltà.
Certo, ci sono delle difficoltà che si possono imparare ad affrontare diversamente anche da soli, magari con l’aiuto di letture appropriate e motivanti. Altre situazioni invece possono richiedere un aiuto più specialistico ma, in entrambi i casi, cominciare ad esserne consapevoli è il primo passo per invertire la tendenza e decidere che si vuole fare qualcosa per sé stessi e per il proprio benessere.