Se la tua relazione col cibo è problematica e sei spesso soggetto ad attacchi di fame, sai anche che non è facile gestirli, finendo per cedere all’impulso e mangiare.
Questo comportamento problematico ha una sua ragion d’essere e scomparirà quando verrà reso inutile da atteggiamenti nuovi. Ma per giungere a questo ci vuole tempo, pazienza e probabilmente l’aiuto di un professionista.
Proviamo però a vedere cosa possiamo fare per affrontare quelle situazioni in cui la problematica non è troppo intensa.
Sì, accettarli, ma non nel senso di subirli passivamente come un qualcosa che non possiamo fronteggiare.
Al contrario, è un’accettazione che getta le basi per una tregua, utile a creare uno spazio di novità che ci consenta di cominciare a vedere la cosa in una prospettiva diversa rispetto a come l’abbiamo vista finora.
Accettando l’idea che abbiamo ancora bisogno di cibo per affrontare alcune situazioni, ci predisponiamo a vivere questi attacchi di fame in un modo più consapevole. Ci predisponiamo a non negare che abbiamo un problema da risolvere.
Quasi sicuramente, tutto ciò, farà nascere in noi il desiderio di cominciare un percorso di conoscenza, riflessione e crescita personale, che ci porterà a relazionarci con il cibo in modo più equilibrato ed appropriato.
Osserva senza giudicare.
È importante il non giudizio.
Se ti osservi mentre non riesci a smettere di mangiare, e ti giudichi negativamente per questo, considerando deprecabile questo tuo comportamento, otterrai due importanti conseguenze:
da una parte, proverai sentimenti di disistima nei tuoi confronti, dall’altra comincerai a riprometterti che da domani tutto sarà diverso.
I sentimenti di disistima ti faranno sentire sfiduciato, con poca forza di volontà, demotivato.
Mentre, ripromettendoti che da domani tutto sarà diverso, innescherai, ancora una volta, il circolo vizioso che ti porterà a fare propositi di restrizione dietetica che, probabilmente, prima di sera saranno già falliti, rendendoti di nuovo sconfortato.
Pensando che il giudizio negativo che hai nei tuoi confronti sia dannoso, rischierai inoltre di negarlo o sminuirlo, iniziando a mentire a te stesso, ostacolando così la decisione di iniziare un percorso di autoconsapevolezza.
(In parte ne ho parlato in questo articolo clicca qui)
Non è importante resistere al cibo! Datti il permesso di mangiare e mangia utilizzando tutti e cinque i sensi. A tal proposito ti invito a leggere l’articolo del prof. Pierluigi Rossi dove parla proprio dei cinque sensi a tavola (clicca qui).
Facendo in questo modo probabilmente non eviterai di mangiare in preda ad un attacco di fame, ma sicuramente mangerai di meno.
Allenati ad affrontare questi attacchi improvvisi in questo modo, ne avrai un gran giovamento perché, col tempo, non avrai più timore e ti accorgerai che l’avidità tenderà a diminuire. E allora sarai pronto per il passaggio successivo: limitarne la frequenza.
Non scoraggiarti se questo non avverrà subito, datti tempo e credi nella tua capacità di farcela.